05 novembre 2013

SO/STARE

SO/STARE


foto: Giuseppe De Siati. Installazione: Giuseppe De Siati




So/stare, Museo d’Arte Contemporanea di Lissone. Progetto scaturito da una conversazione tra Remo Salvadori e Alberto Zanchetta, lavori creati da studenti dell’Accademia di Belle Arti di Brera (e Venezia) e della Laba di Brescia.
Nell’arco di diversi mesi, gli incontri, svoltisi a porte aperte, si sono conclusi con dibattiti e confronti che hanno permesso di individuare un gruppo di artisti selezionati; studenti che, individualmente o in collettivo, hanno registrato le variazioni sul tema della sosta .
Remo Salvadori, infatti, nell’arco di un anno, ha lavorato con gli studenti all’idea di sosta e di isola in relazione all’Isola Comacina, territorio donato nel 1920 da Alberto I del Belgio allo Stato italiano e affidato all’Accademia di Belle Arti di Brera affinché lo destinasse a scopi archeologici e artistici. Nel 2012, sull’argomento, è nata una pubblicazione (Isola Isole Insulae) che ha coniugato il progetto didattico con il lavoro artistico, esperienza scaturita dalle pagine del libro per dare vita a un primo iter espositivo, all’interno del museo di Lissone.





 



O”, 2013
Installazione: argilla in garza grezza di cotone su telaio, 2x0,70x0,40 m Esiste un origine in ogni genesi, verso cui tutto tende per far ritorno, come in una chiave di volta: dall’uno è tenuto insieme il molteplice.Nel velo un pizzico di argilla è tratta dalla terra, fasciata nella garza e sospesa nella luce per mezzo di un telaio. Un corpo per filtrare e trasmettere le diverse frequenze dello spettro luminoso presentandosi come involucro in cui un “ombelico” nodo trattiene la luce. Un corpo che si fa luogo.Il visibile è relativo all’osservatore il quale vaglia la luce in funzione dell'involucro-corpo: fermandosi sulla concentrazione delle pieghe, dove la luce è più trattenuta, ora attraversando con la luce stessa il velo, la luce è simultaneamente visibile dall’interno e dall’esterno. Essere limitati in una forma, un involucro, un corpo, non impedisce di concepire un’altrove, già presente. La visione delle pieghe che si irradiano e convergono allo stesso tempo e nello stesso punto, è la risultante di un processo in cui il tessuto subisce un’animazione: il velo, preso da quello che diverrà il centro, viene attorto su se stesso e fermato da un punto di cucitura; dispiegato dall’interno ed armonizzato su un telaio (struttura armonica di una misura compositiva) costruito per contenere le dimensioni umane. Esiste un punto di origine in ogni genesi, imprinting riconoscibile in ogni struttura vivente coinvolta in un processo evolutivo, in cui la forza di attrazione tra energie divergenti è manifesta e finisce risuonando in una coincidenza.
Giuseppe De Siati

Ho un ombelico:

In quel punto immobile, di un corpo vibrante,
ascolto l'eco del movimento che ora batte nel mio petto
andare verso l'origine di un divenire in cui, già, sono
per ritrovarsi,
al mondo

poichè,

ogni essere vivente è la porzione minima di un insieme più ampio.


Cosa vuol dire stare in un punto da un minuto ad un'ora?
Sentirsi, in un insieme.

portarsi verso l'isola è:
smuovere l'esitente in una coincidenza di echi.
Andar via dalla terra ferma, staccarsi, per trovare ricomposto il proprio essere, riemerso, rinato.
Portarsi dal macro al micro cosmo, nel viaggio di una terra nascente.
Giueppe De Siati

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