"Setaccio" 2012 Giuseppe De Siati.
La “Casa degli Artisti”, il collettivo
che per anni ha lavorato sotto il magistero tecnico e teorico di Luciano
Fabro e Jole De Sanna, si ripresenta a San Giorgio in Valpolicella dopo
una quindicina d’anni. Interpreti vecchi e nuovi continuano a
confrontarsi con l’opera come elemento dinamico attraverso il quale fare
esperienze e prendere possesso di qualcosa. Anche se definire il
“qualcosa” rimane impossibile (Fabro avrebbe parlato di “Rivelazione”,
di un “essere introdotti nei misteri dell’immagine attraverso la
materia”.
Niente soluzioni uniche, perchè porterebbero direttamente
nei territori della metafisica: questi artisti cercano invece di
esteriorizzare l’identità di una cosa, come fosse un evento di tensione
non risolta, un’apertura verso cui possa passare la conoscenza. In altre
parole, essi riprendono i dati del reale e si lasciano attraversare da
essi, in modo che il loro sentire sia costantemente sollecitato. E non a
caso hanno scelto come titolo della rassegna il termine neurologico di
Potenziale Evocato, proprio per alludere a quegli “esami che studiano la
risposta del sistema nervoso ad uno stimolo visivo”.
-
Diego Morandini presenta un blocco in cemento che ha lavorato fino a
ottenere una sorta di sfera, che dà più la sensazione di una massa senza
un punto fisso che di un peso, di una gravità.
- Domenico Laterza,
con il suo Trovare una dimensione propone un cilindro in plexiglass da
cui fuoriesce un magma di stracci che creano un flusso continuo tra
l’essere dentro e l’essere fuori delle “cose”.
- Giuseppe De Siati
affida il suo pensiero ad una minuscola sfera di vetro divisa da una
rete metallica: l’attraversamento della trama che compie la polvere di
marmo inserita al suo interno modifica senza soluzione di continuità la
forma dell’oggetto.
- Nicole Bacchiega con il lavoro Chi avanza,
pane pomodoro bicchieri (in lattice, vetro e ottone) non vuole mostrare
solo il resto, gli avanzi di un pranzo, ma “l’avanzare dell’opera”, il
suo proporre letture ulteriori, soluzioni inafferrabili.
- Claudio
Citterio in Cronografia collega una videocamera che riprende un punto
dello spazio con uno schermo LED. E’ un infinito passaggio dalla fissità
ad un flusso ed uno scambio di colori, una “osservazione mediata” e
quindi oltremodo sorprendente.
In tutte le opere, seppure
apparentemente lampanti, c’è molto mistero. Sono sculture fossili,
frammenti, reperti, tanto che, se osservati bene, mostrano che “il
dramma avviene dove non vedi”. Sempre Fabro nelle sue “Regole d’arte”
avrebbe detto “Non sono principi, ma principi per ...”: per procedere,
per prendere coscienza, per sentire.
Luigi Meneghelli
Nessun commento:
Posta un commento